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“Di pietre e di sole”

Un progetto firmato l’Opificio


“Siamo in Trentino orientale, nella valle di Primiero ai piedi delle Pale di San Martino, in affaccio ad uno dei paesaggi più intensi dell’area Dolomiti Unesco.

L’edificio tradizionale in pietra e legno era stalla a piano terra e tabià/fenile al piano superiore, a lato, in aggiunta successiva, la casera.
Questi sono i tipici edifici che, a torto, sono definiti di “architettura minore”, in cui le proporzioni, le forature, gli accessi, i materiali reperibili in loco definiscono spazi semplici e funzionali. In realtà si tratta di un patrimonio etnografico censito in oltre quattromila edifici nel solo territorio trentino, che rappresentano beni da salvaguardare.
In questo edificio è chiara la lettura della tradizione: su due livelli, costruita sulla pendenza del declivio con accessi indipendenti e proporzionati all’animale e all’uomo, solaio e tetto in legno, ballatoio sulla facciata più esposta al sole per l’essiccazione del mais e del lino.

Un vecchio manufatto, irraggiungibile dall’auto, abbandonato dal dopoguerra, che ha subito una meticolosa progettazione dell’architetto Chiavarelli, attentamente seguita dai proprietari, pensata per ottenere un’abitazione adatta alle dimensioni e alle necessità contemporanee.”

Al piano terra stalla e casera sono diventate zona notte con due bagni con una nuova scala interna che conduce alla zona giorno.

Ampie vetrate consentono differenti viste e luminosità variabile nel corso della giornata, che accarezza i materiali scelti, il legno di larice locale e abete al naturale.

Un progetto nato, pensato, studiato e messo a punto durante il lockdown che ha potuto vedere la luce alla ritrovata normalità.

Un progetto che vede legno e pietra protagonisti, materiali che conferiscono all’insieme un’allure rustica e accogliente, che è stata “sdrammatizzata” con il metallo opaco e il cemento scelti per cucina e bagni, per dare all’insieme un look più moderno.

Al centro del progetto l’impegno a rispettare l’idea alla base della ristrutturazione: pochi arredi moderni, semplici e funzionali, affiancati da mobili d’antan.

I tessuti l’Opificio, nel progetto tessile dell’art director Barbara Bertoldo, interpretano perfettamente il concept. Infatti i motivi tessili selezionati riprendono i soggetti tipici degli oggetti lignei scolpiti conferendo una texture morbida e confortevole all’insieme.

Le collezioni LOVELY Nevicata e ALPAGE Stemmi, in particolare, sono stati utilizzati come tappezzeria nelle camere oltre che per l’arredo dei letti, mentre PEACE Diago è stato scelto per i tendaggi e VIVERE Tela per il divano ad angolo che arredano lo spazio living.

La palette scelta gioca con i colori neutri, una tavolozza che spazia dal grigio ai naturali in tutte le loro sfumature, abbinati ad accattivanti cenni di colore scelti per la cuscineria che completa il comfort di ogni ambiente.

Un progetto essenziale ed autentico, per un rifugio alpino accogliente e rigorosamente elegante, protagonista del nuovo numero estivo della rivista Images, specializzata in architettura alpina.
In copertina i cuscini modello Arlecchino.

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