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Parliamo di Blu

Il Blu è il colore che piace di più al mondo

Recentemente è stato evidenziato come sia il blu, il colore che piace di più al mondo, seguito dal rosso e dal verde. È un colore che ha ricoperto un ruolo importante nell’arte, in architettura e nella moda.
Ed è anche il colore tipico di questa stagione, l’estate, un periodo dell’anno dove passiamo molto tempo all’aria aperta al mare e dove spesso le case sono decorate con accenti in questa tonalità.

Ma cosa ha di così speciale questo colore che piace tanto? Un po' di storia
Nell’arte, ha avuto fasi alterne. Ha ricoperto un ruolo fondamentale al tempo degli Egizi, ma non piacerà ai Greci ed ai Romani; riconquisterà la scena in Europa durante il Medioevo e da allora è un colore che ha giocato un ruolo importantissimo, si pensi per esempio a come viene utilizzato dagli impressionisti.
Ha una storia affascinante e suggestiva.
Da sempre associato alla vastità del cielo e del mare, è simbolo di vita e di divinità.
A causa della difficoltà di reperimento, viene considerato molto prezioso e quindi è sinonimo anche di regalità.

Approfondiamo meglio le tante tonalità diverse di blu che ritroviamo nell’arte.
Iniziamo con il più antico che è il BLU EGIZIANO, che ritroviamo nei sarcofaghi delle mummie e negli affreschi delle piramidi. Questo colore si ottiene tramite il riscaldamento di silice, malachite, carbonato di calcio e carbonato di sodio assieme. Si forma un vetro opaco blu che poi veniva frantumato e combinato con un addensante, come l’albume di uovo per ottenere una vernice che può essere anche ridotta in polvere. Possiamo parlare a tutti gli effetti del primo pigmento sintetico della storia.
Un altro blu, un pigmento inorganico, è il BLU OLTREMARE che risulta dalla miscela di silicati di sodio e alluminio. Ma questo colore in antichità veniva anche ottenuto dalla frantumazione dei lapislazzuli, di cui erano ricchi la Siria, Palestina, Egitto e soprattutto l’Afghanistan. Proprio per questa sua origine era considerato un colore estremamente prezioso.
Arrivò in Europa durante il Medioevo grazie ai commercianti italiani. Per la sua preziosità viene principalmente utilizzato nelle opere pittoriche di natura religiosa, per dipingere il cielo (simbolo del divino) o la veste della Madonna. La Cappella degli Scrovegni di Giotto(1303-1305) o la Cappella Sistina di Michelangelo (1508-1512/ 1536-1541) ne sono uno splendido esempio del suo utilizzo.  
Il BLU COBALTO, è un colore che incontriamo per la prima volta nel VIII e IX secolo e che dal XIX secolo viene sintetizzato in Francia come pigmento sintetico alternativo al Blu Oltremare, estremamente costoso. È il risultato di una miscela di sali di cobalto e allumina. È un colore intenso e profondo, famoso il suo utilizzo nelle porcellane del periodo Ming.
IL BLU INDACO invece apre la strada all’utilizzo del blu su larga scala non solo nell’arte, ma anche nel mondo tessile. Infatti il blu non è più un colore raro. È un pigmento naturale che deriva dalle foglie della Indigofera tintoria, una pianta di origine Indiana e rivoluzionerà completamente il commercio tessile. Un colore che può essere utilizzato su larga scala, basta pensare alla famosa “città blu” in Marocco.
E poi c’è il BLU di PRUSSIA o Blu berlinese, scoperto per caso, miscelando il cloruro di potassio con il sangue animale. È un blu vibrante e d intenso che nell’arte ha trovato un’importante risonanza grazie all’utilizzo che ne fa HOKUSAI nelle sue famose xilografie ONDA AL LARGO DI KANEGAWA e le tante opere dedicate al monte FUJI.
Infine un ultimo blu, quello più recente, il BLU di YVES KLEIN o IKB ( International Klein Blu). È un blu oltremare modificato. L’artista ha praticamente dedicato la sua vita a trovare questo punto di colore definendolo così “ Il blu va oltre ogni dimensione”.
Di questo artista sono famose le tele monocromatiche.
Nell’arredamento, il colore blu viene percepito come un colore neutro e può essere associato con quasi tutti i colori. Diventa interessante perché a seconda dell’abbinamento crea dei risultati molto differenti tra loro.

Classic Blue tonalità intramontabile scelta da Pantone come colore 2020 che infonde calma, fiducia e senso di connessione. In arredamento è perfetto abbinato ai colori naturali, i colori della Terra marrone, bruciato, ruggine, terra di Siena.

In psicologia è identificato come il colore della calma, della mente. La cromoterapia lo identifica come un colore pacifico, rilassante, introspettivo, che allontana stati di ansia, stress, insonnia ed irritabilità, ma anche come migliorativo dell’umore.

Per questo motivo, in un interno si suggerisce di utilizzarlo, in tonalità differenti, nella camera da letto, nel bagno, in uno studio, ma anche in un living perché, grazie alla sua caratteristica di stimolare in maniera positiva l’umore, è perfetto per ambienti conviviali.
È un colore che può essere utilizzato come pittura murale, negli arredi o come accento di colore attraverso i tessili d’arredamento.

Infine un’ultima curiosità, la definizione etimologica della parola blu tratta da etimoitaliano.it:
L’etimologia della parola blu si ricollega al protoindoeuropeo bhle-was. La radice bhle- oltre a significare blu significava  anche “color della luce”. Dalla stessa radice,  il latino blavus = sbiadito ed il germanico blao = blu.

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