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Arte e tessuto: Christo e Janne-Claude

Arte e tessuto: Christo e Jeanne Claude e l'arte tessile

Christo Central Park

Surreali teli arancioni che fluttuano fra i rami di Central Park, il Reichstag di Berlino completamente avvolto, impacchettato in un tessuto dalle tonalità fumose, le coste delle piccole isole sulla baia di Biscayn, in Florida, invase da una marea di stoffa rosa: i progetti di Christo e Jeanne-Claude tolgono il fiato, sfidano l’imponenza delle architetture e della natura con la forza della poesia dell’arte ambientale.

La coppia di artisti che più di ogni altro ha influenzato l’estetica contemporanea per tecnica progettuale e installativa, ha toccato nel corso della sua lunga carriera ogni angolo del globo stravolgendolo per breve tempo (tutte le opere hanno vita brevissima) ma con profonda consapevolezza. Il tessuto, come ovvio al centro della loro ricerca, è stato lo strumento attraverso cui pensare e realizzare le complesse installazioni, tessuto scelto fra quelli utilizzati in ambito nautico e dunque tanto impalpabile quanto resistente agli agenti atmosferici.

Oggi, dopo la scomparsa di Jeanne-Claude nel 2009, il lavoro di Christo torna a stupire toccando questa volta il Medio Oriente. Da un progetto concepito nel ’77 nasce un’opera che sfida per imponenza la piramide di Giza con i suoi 150 metri di altezza (e un costo stimato di 340 milioni di dollari). Sarà infatti inaugurata a breve, fra le dune di Abu Dhabi, un’enorme architettura site-specific costituita da 400mila barili di petrolio con un effetto mosaico che una lettura in lontananza percepisce simile alla trama di un tessuto.

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