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Cos’è il lino? Storia, notizie, curiosità

Cos'è il lino: storia, notizie e curiosità sul lino

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Dalle origini ai giorni nostri

Noto fin dai tempi più antichi, il lino è la fibra tessile più antica del mondo: il suo uso infatti risale fino a 8000 anni avanti Cristo. Ritrovato anche nelle tombe egizie, il lino era il manufatto tessile più comune 6000 anni prima di Cristo. I Fenici, celebri mercanti ed illustri navigatori, acquistavano infatti il lino in Egitto per esportarlo in Irlanda, in Inghilterra e in Bretagna: grazie a questo itinerario, la fibra è approdata nel continente europeo.

caratteristiche lino
storia del tessuto lino

Dal suo sbarco all’età d’oro della produzione tradizionale

Dalla sua introduzione in Europa, il lino conosce uno sviluppo incredibile. Durante il periodo romano, la coltura e la lavorazione di questa fibra si sviluppano in tutto l’Impero ed i Romani sono infatti i primi ad utilizzarlo oltre che per l’abbigliamento anche per la casa. Nel Medio Evo, il lino raggiunge il culmine della sua espansione sul continente, in particolare nel centro e nord dell’Europa.
Con il Rinascimento, il gusto per uno stile di vita raffinato rafforza la presenza del lino nella vita quotidiana e la “thieuliette” viene infatti usata per produrre lenzuola e camicie. Da questo termine in francese arcaico trae successivamente origine la parola “toilette”. Nel corso delle guerre di religione, migliaia di artigiani tessitori fiamminghi sono forzati all’esilio in Inghilterra ed in Irlanda e preparano quindi il debutto per l’età d’oro del lino in queste due isole mentre Russia e Polonia fanno la loro prima comparsa sul mercato.

Le evoluzioni tecnologiche consacrano la supremazia del lino

Nei secoli successivi il consumo del lino non cessa di accrescersi e le tecniche di coltura e di trasformazione restano quelle tradizionali: il lino viene filato e tessuto a mano. In Francia, nel XVII secolo, Colbert crea le prime manifatture e assume gli artigiani tessitori e le merlettaie delle Fiandre che tuttavia, con la revoca dell’Editto di Nantes, sono costretti a fuggire in massa. Questi operai specializzati, ugonotti, si muovono verso l’Olanda, la Germania, l’Inghilterra e soprattutto l’Irlanda creando le condizioni per il successo tuttora attuale del lino irlandese. 
Nel 1784, l’inglese Edmund Cartwright inventa il principio alla base del primo telaio che troverà applicazione solo dopo numerosi tentativi.
All’inizio del XIX secolo si apre per il lino la vera e propria epoca della modernità. Nel 1810 lo scienziato francese Philippe de Girard mette a punto la filatura meccanica del lino basandosi sull’analisi delle componenti fisiche della fibra. Grazie a questa invenzione, sono numerose le filature che iniziano a produrre in tutta Europa. Un’avanzata a cui nel 1816 contribuisce Joseph-Marie Jacquard perfezionando i telai e consentendo di tessere pezze disegnate.

Il valore aggiunto dell’era moderna

Per tutto il XIX secolo, l’industrializzazione interessa l’intero settore tessile ed il lino in particolare. Compaiono infatti nuovi procedimenti di filatura e di tessitura, la produzione aumenta e i prodotti si diversificano per rispondere ad una domanda in costante crescita. 
Ancora oggi le tecniche di coltura, di raccolta e di trasformazione sono oggetto di una continua evoluzione che rende il lino un tessuto moderno che risponde alle esigenze dei consumatori. Dopo aver accompagnato l’uomo per circa 10.000 anni, il lino entra nel terzo millennio passando dalla porta principale, quella in cui la qualità si coniuga con lo stile e la creatività.

I vantaggi del lino europeo

La natura, la composizione e l’architettura delle fibre conferiscono al lino proprietà eccezionali. Si tratta di vantaggi innegabili che consentono la lavorazione dei tessuti indifferentemente dall’uso finale che può spaziare dall’abbigliamento, all’arredamento, alla biancheria per la casa fino agli usi tecnici.

Il lino coltivato in Europa occidentale è noto per essere il migliore al mondo. Questo livello di eccellenza è il frutto della combinazione di tre fattori benefici: la disponibilità di terreni adatti, le condizioni climatiche favorevoli e le conoscenze di esperti linicoltori attenti alla qualità.
Nel settore della produzione agricola, gli specialisti non lasciano nulla al caso: la preparazione dei terreni, la selezione delle varietà, la semina e la crescita del lino, il controllo della coltura, la raccolta per estirpazione e la macerazione destinata a favorire l’estrazione delle fibre. Sono tutte tappe che richiedono il medesimo rigore e le medesime cure.
Con un forte contenuto di tradizione, ma aperta ai progressi della ricerca scientifica e industriale, questa coltura si pratica da sempre nel rispetto dell’ambiente.

La più resistente delle fibre tessili naturali

Di tutte le fibre tessili naturali, il lino è tra le più resistenti. Confrontando questo requisito in relazione ad altri materiali, considerata la grande resistenza alla trazione, esso viene classificato immediatamente dopo gli acciai speciali. Si tratta di una tenacità dovuta principalmente alla sua morfologia: le fibre di lino sono raggruppate in una struttura tubolare esemplare in cui prevale l’architettura longitudinale. L’elevata componente cellulosica rinforza le fibre: essa rappresenta infatti dal 70 al 75% della materia secca e possiede un elevato grado di cristallino (60%). Questa composizione spiega anche la debole capacità di recupero delle fibre dopo la flessione che contrasta con la buona tenuta alla trazione.
La tenacità del lino conferisce ai tessuti stabilità dimensionale, elevata resistenza meccanica e durata.

Elevata capacità di assorbimento dell’umidità

Nel contesto delle fibre naturali, il lino è ineguagliabile per il potere di assorbimento dell’umidità che lo contraddistingue. Esso infatti è in grado di ritenere una massa di acqua uguale alla propria massa secca, caratteristica che rende il lino una fibra ideale per il contatto diretto con la pelle sia che si tratti di abbigliamento che di biancheria per la casa. Questa qualità è stata confermata dagli studi che hanno dimostrato come le lenzuola in lino offrano una incomparabile qualità del sonno per effetto del potere assorbente e della freschezza permanente.
La capacità di ripresa in acqua del lino consente inoltre di ottenere una gamma cromatica infinita in fase di tintura, rendendolo particolarmente ricettivo nel corso dei vari trattamenti di nobilitazione.

Proprietà isolanti e termoregolatrici

Il lino è una fibra vuota. Si tratta di una particolarità che riveste un ruolo importante nella funzione termoregolatrice della fibra che, associata alla capacità di assorbimento dell’umidità, la rende confortevole in tutte le stagioni. Il tessuto inoltre, acquista qualità foniche e isolanti particolarmente apprezzate nel settore dell’arredamento.

Fibra ecologica e medicale

Il lino, in quanto fibra naturale, possiede delle caratteristiche anallergiche. Il tessuto in lino è una materia sana, non irrita la pelle ed è stata altresì dimostrata l’azione benefica che esercita per la remissione di talune affezioni dermatologiche. 
Antistatico, non attira la polvere, anti-pilling, non si degrada dall’uso. 
Rispetto a tutte le fibre tessili, il lino è la fibra che maggiormente rispetta l’ambiente. La sua coltivazione preserva il suolo, la trasformazione non nuoce all’ecosistema ed i prodotti che ne derivano sono biodegradabili.
Questi sono vantaggi reali che vengono valorizzati, completati e sostenuti durante la fase produttiva.

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