La personalizzazione degli interni trova nell’utilizzo dei tessuti d’arredo un aspetto fondamentale.
Puntata dopo puntata vi stiamo portando alla scoperta delle differenti tipologie di tessuti. Abbiamo già approfondito Damasco e Damascato e poi Broccato e Broccatello, oggi andremo alla scoperta del Lampasso.
In questo nostro viaggio nel tessile d’arredo faremo sempre riferimento al Tessutario, che abbiamo scritto con il prezioso contributo di Carlotta Berta @unprogetto e e Cecilia Bima.
LAMPASSO
Tessuto a disegni piuttosto grandi in cui il disegno è prodotto dalla trama di uno o più colori che risalta nettamente dal fondo, di solito in armatura raso.
Il lampasso è molto simile al broccatello, ma diversamente da questo presenta il disegno piatto invece che in rilievo dal fondo.
Generalmente è formato di un solo ordito, ma i tipi più fini hanno, oltre all'ordito principale dello stesso colore della trama, un ordito supplementare di legatura di colore intonato alla trama o alle trame che formano il disegno.
Dato che le trame sono legate sia sul dritto che sul rovescio del tessuto, il lampasso si presenta liscio da entrambi i lati. Di origine cinese, si diffuse in Persia dalla fine del X sec. ed ebbe il suo momento di maggior fulgore tra il XVI e il XVIII secolo.
Grazie alla struttura costituita da due orditi e più trame che disegnano fantasie molto elaborate, il lampasso, dal francese Lampas, si presenta molto simile al broccatello, se non fosse che questo non presenta il disegno in rilievo, ma è invece piatto.
Si tratta di un tessuto molto pesante utilizzato per lo più nelle tappezzerie, tappeti, rivestimenti e paramenti ecclesiastici.
Origine
India/Cina
Tiplogia
Armatura
Come riconoscerlo
Il disegno risalta netto dal fondo, che di solito è in armatura raso.
Si riconosce rispetto al broccato perché sul rovescio abbiamo un groviglio di fili senza interruzione.
Per approfondire meglio tutte le tipologie di tessuti con un approccio nuovo e concreto fate riferimento al nostro Tessutario.
Cos’è il Tessutario ce lo dice Carlotta: ”Un glossario dei tessuti, che non è una mera catalogazione, ma una mappa che mette in evidenza legami, senza rinunciare a porre ordine. Insomma una guida per districarsi, nel vero senso della parola, in questo universo tanto affascinante quanto sfacettato. Un glossario che non parte dalla produzione e dalle tecniche realizzative, ma al contrario parte dall’ultimo punto del processo: il tessuto.”
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