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Paola Bertoldo: il lato rosa delle aziende

Veronica Faustini intervista Paola Bertoldo per il magazine Shop in the City.

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In un panorama generale difficile e con gravi perdite praticamente in ogni settore produttivo, a rimanere salda è proprio l’imprenditoria femminile. L’Italia guadagna la prima posizione per il maggior numero di donne titolari di imprese. Il segreto del successo della dirigenza femminile è la capacità di fare squadra e di gestire insieme famiglia, lavoro e casa.

Veronica Faustini intervista Paola Bertoldo per il magazine Shop in the City.

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In questo momento di crisi economica dove tutto sembra essere messo in discussione, secondo i dati, le imprese femminili hanno perdite inferiori rispetto a quelle capeggiate dall’altro sesso, secondo lei a cosa è dovuto?

Sicuramente dall’attitudine ad andare incontro al cliente e accettare le sfide del mercato che sono una caratteristica dell’approccio femminile d’impresa, poi buona organizzazione, la nostra proverbiale capacità multitasking, ma anche dalla capacità, tutta femminile, di risolvere con immediatezza e coinvolgimento del gruppo le criticità e poi, ovviamente, un pizzico di passione.

Esistono donne che riescono a conciliare famiglia e figli con il successo professionale. Queste donne “ investono, progettano e rischiano”. Lei si rispecchia in questa descrizione?

Chi fa impresa progetta ed investe, rischiando, ogni giorno e anche nella vita famigliare si progetta ed investe quotidianamente per cui la descrizione è calzante non solo per me, ma anche per tutte le donne imprenditrici.

Quali sono gli ingredienti giusti per conciliare lavoro e famiglia?

Organizzazione e metodo e sia in azienda che in famiglia sapere di poter contare sulla squadra, sempre.

Lei è madre, ci sono molti che ritengono che la maternità ostacoli la carriera, è d’accordo? Nella sua azienda sono molte le donne con figli?

Le nuove nascite sono il futuro del Paese e i figli di madri realizzate anche professionalmente sono più autonomi, sicuri e preparati ad affrontare la vita quindi una vera risorsa.

Mi auguro che l’esempio di tanti altri paesi che si sono risollevati grazie allo spazio lasciato alle donne nelle posizioni di alto rilievo possa diventare realtà a breve anche in Italia, anche perché, come sappiamo, più sale il tasso di occupazione femminile, più aumenta il Prodotto interno lordo di un Paese.

In un’azienda tutta al femminile alcune di noi hanno figli grandi, altri sono in arrivo, altri arriveranno. Con organizzazione e flessibilità abbiamo sempre fatto in modo che questo non andasse a ledere la capacità di l’Opificio di rispondere sempre al meglio alle esigenze dei nostri clienti e così sarà anche in futuro.

La presenza femminile in azienda può veramente essere una marcia in più e apportare un sistema lavorativo diverso rispetto al tipico approccio maschile? Succede anche nella sua? ci fa qualche esempio?

Certamente, in quanto l’approccio femminile è naturalmente portato a seguire il cliente con attenzione, competenza, collaborazione e alla soluzione delle problematiche sia interne che del cliente, spesso anche con soluzioni fuori dagli schemi.

Per quanto riguarda l’Opificio possiamo riassumere dicendo: “un’idea nuova e una nuova soluzione, ogni giorno”.

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