Ogni colore ha una vitalità tutta sua e tanti sono i modi per definire ogni sfumatura, con parole bellissime.
L’uso del colore nell’interior design va oltre all’armonia che una palette ben composta può trasmettere.
Da sapere: l’umore e il benessere psicofisico delle persone sono condizionati dai colori che li circondano perché i colori stimolano dal punto di vista sensoriale e visivo attivando i circuiti del nostro sistema limbico, il sistema deputato all’elaborazione delle emozioni e altre aree cerebrali più collegate alla percezione e al processo decisionale.
Da sapere: i colori che i nostri occhi catturano, non sono altro che luce, sono fotoni che il nostro cervello trasforma in percezioni virtuali, emozioni in grado di stimolare energie positive o negative, di suscitare curiosità e fascino oppure indifferenza o repulsione.
Il giallo, con rosso e arancione, è un colore caldo contrapposto alla gamma dei colori freddi cioè blu, verde e viola.
Secondo la psicologia del colore il giallo trasmette felicità, buon umore. Chi lo indossa ha una personalità forte e ama stare in mezzo alla gente. È il colore del sole e per questo è simbolo di vitalità, ottimismo e rinascita.
Il giallo è il colore più prossimo alla luce (bianco), è centrifugo e irraggiante, rimanda ad un accumulo di energia, possiede equilibrio, capacità di mediazione, gioia, apertura e vitalità.
Questo colore induce il nostro cervello a rilasciare più serotonina e quindi a infondere una profonda sensazione di benessere psico-fisico.
Ecco perché il Giallo è il colore del sole, della felicità e del buon umore. Il Giallo ha il potere di accelerare il nostro metabolismo e stuzzicare la creatività.
Il Giallo oro (ocra gialla) in particolare, simboleggia la luce divina e la fiamma della saggezza. Le tonalità che portano all'oro sono promessa di tempi migliori, esprimono prestigio, valore e appartenenza a una élite.
Ecco perché gli interni in Giallo piacciono sempre di più! Perché le stanze in Giallo sono le stanze del buonumore! Stanze che questo colore positivo sembra persino amplificare nelle dimensioni.
Il Giallo ha un effetto avvolgente e reagisce molto bene alla luce, assorbendola in qualsiasi tonalità.
Sono tante le diverse sfumature del giallo, ne proponiamo alcune particolarmente interessanti per la loro storia e per come sono state utilizzate.
Il Giallolino
È una sfumatura di giallo che compare per la prima volta a Firenze intorno al 1300 utilizzata da Giotto e poi da Tiziano, Tintoretto, Rembrandt fino a Rubens - nel famoso doppio ritratto suo e della moglie.
È un colore che tra il’400 ed il ‘700 domina, incontrastato, nel mondo dell’arte.
Detto anche giallo di piombo e stagno, viene riscoperto intorno al 1940 da Richard Jacobi che analizzando vari quadri trova frequentemente tracce di piombo nel colore giallo.
Incuriosito, cerca di ricreare il colore scoprendo che unendo tre parti di monossido di piombo con una parte di biossido di stagno, a seconda della temperatura di riscaldamento, si ottiene un colore che varia da sfumature più rossastre fino al giallo limone.
Il Giallo cromo
L’estate del 1888 fu la più felice nella vita di Vincent Van Gogh; viveva ad Arles, nella casa gialla ed aspettava l’amico Paul Gauguin. Nell’attesa si dedicò alla creazione della famosa serie di dipinti dei Girasoli.
Allora i pittori avevano già a disposizione rossi e blu saturi e bellissimi, non disponevano però ancora di un giallo che ne fosse all’altezza.
Il Giallo Cromo arrivò proprio in quel periodo e Van Gogh se ne innamorò. La sua scoperta si deve al rinvenimento di un cristallo rosso vivo nella miniera d’oro di Beresof in Siberia nel 1762: il crocoite, che conteneva un elemento che sarà quello che specifica questa sfumatura di giallo: il Cromo.
L’aspetto negativo di questo colore, purtroppo, è quello che “invecchiando” arrugginisce scurendosi, cosa che sta succedendo ai meravigliosi Girasoli di Van Gogh.
Il Giallo imperiale
È un colore dalla storia affascinante. Il 5 agosto del 1903, Katharina Augusta Carl, era nella sala del trono nella Città Proibita al cospetto dell’imperatrice madre Cixi. Il suo compito era quello di realizzare il ritratto dell’imperatrice utilizzando uno dei colori strettamente riservati alla famiglia imperiale ovvero il giallo rosso-oro.
La veste indossata dall’imperatrice era in seta giallo imperiale. In Cina, infatti, il giallo aveva rappresentato la regalità per più di mille anni.
Insieme al rosso, il verde-blu, al nero ed al bianco era uno dei cinque colori della teoria dei Cinque elementi.
Il giallo era associato alla terra, al centro, alla lunga e tarda estate, al dragone ed a coloro che comandano.
Oro
Quando parliamo di oro in pittura come non pensare al famoso ritratto di Adele Bloch-Bauer immortalata da Gustav Klimt nel 1907, un quadro a lungo al centro di una diatriba legale, ora esposto alla Neue Galerie di Manhattan.
L’oro è sempre stato il colore della reverenza, quella che si concede e quella che si rivendica per sé, utilizzato per suscitare soggezione ed ammirazione.
Inoltre il luccichio dell’oro lo rende un facile emblema della divinità. Come non ricordare la pala di Giotto creata per la chiesa di Ognissanti, dove le figure sono appoggiate su uno splendido sfondo oro!
Per concludere, in sintesi, ecco altri toni di giallo di cui non abbiamo parlato e dal nome un po' strano, come il Giallo Indiano (frutto dei commerci e dell’impero inglese nelle Indie), il Giallo Acido (frutto della cultura rave), il Giallo Napoli (scoperto in una antica farmacia tedesca di Darmstadt), il Gommagutta (proveniente dall’India, è la resina solidificata degli alberi di Garcinia) e l’Orpimento (un solfuro di arsenico in cui il 60% è arsenico).
Al prossimo appuntamento dedicato ai colori!
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