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Textile Capsule

Dialogo tra una Visual Artist ed il tessuto

Nasce dall’interazione visiva della visual artist Stefania Bonatelli con la trama e l’ordito dei tessuti d’arredamento l’Opificio un viaggio fantastico che ha portato l’artista ad immaginare il tessuto in un dialogo visivo ”come una capsula schiusa dalla quale scaturisce un’idea che si fa materia, ordito e trama e colore e poi tessuto pregiato a guarnire e impreziosire spazi di quotidianità”. L’artista, ispirandosi al concetto di decostruzione nell’arte che diversamente dal decostruttivismo in architettura ambisce ad un risultato fondamentalmente costruttivo, nell’ottica della ricostruzione di una realtà de-composta ma riconquistata intellettualmente secondo una nuova logica, esplora nuove linee colori e trame.
Un lavoro di decostruzione del tessuto e della sua matericità, un intervento sui pattern come elaborazione di ciò che è a ciò che può diventare. Continua Stefania Bonatelli: “Una sorta di invito a vedere oltre. A spingere la propria immaginazione. Applicare le idee. Perciò passare dal luogo del virtuale a quello reale. Rendere reale ciò che immaginiamo. Un po’ come realizzare i propri desideri”. La possibilità di perdersi in un elemento dove materiale e immateriale, visibile e invisibile, reale e immaginato diventano forma e contenuto in un’unica sostanza. Ed è proprio questo approccio a ”vedere oltre” che ha conquistato l’Opificio perché si allinea perfettamente con la filosofia aziendale, sempre aperta a nuove sollecitazioni che leghino tradizione ed attualità, artigianalità e tecnologia, ricerca estetica e tradizione del bello, ma soprattutto alla voglia di guardare alle cose del mondo da prospettive diverse come le possibilità proposte dai molteplici livelli delle superfici multi-sfaccettate della capsula.
Questo dialogo tra visione e realtà sarà il fulcro del percorso creativo che caratterizzerà la comunicazione de l’Opificio per il 2021

Chi è Stefania Bonatelli

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Nata a Torino, ha conseguito il diploma di laurea al DAMS (Discipline Arte Musica Spettacolo) di questa città, dove attualmente vive e lavora. Dopo un percorso attoriale, si occupa, a partire dal 2000, di regia e di video arte. A causa di vicende familiari, ha trascorso i suoi primi quindici anni a Cali, in Colombia e a queste terre deve il suo primo imprinting. Pur non essendole estranei i grigi uniformi delle nebbie padane, di più la intrigano i colori accesi e le diffuse esuberanze degli assolati deserti equatoriali, dei picchi innevati, delle siccità estreme, delle piogge torrenziali.

Articoli

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Magnificat: Una Celebrazione del Design Indipendente e dell’Artigianato presso lo Spazio di Vito Nesta


HIGH TIDE: tessuti di pregio


TRAME GRAFICHE: tessuti tecnici per Contract e Hospitality