Damasco e Damascato
Dopo aver approfondito le diverse qualità di velluto, nei prossimi articoli vi porteremo alla scoperta delle differenti tipologie di tessuti per poterli, in futuro, apprezzare ancora di più.
Damasco e damascato, broccato e broccatello, lampasso, gobelin, polonaise e toile de jouì le tipologie di tessuti jacquard che approfondiremo.
In questo nostro viaggio nel tessile d’arredo faremo sempre riferimento al Tessutario, che abbiamo scritto con il prezioso contributo di Carlotta Berta @unprogetto e Cecilia Bima.
Cos’è il Tessutario ce lo dice Carlotta: ”Un glossario dei tessuti, che non è una mera catalogazione, ma una mappa che mette in evidenza legami, senza rinunciare a porre ordine. Insomma una guida per districarsi, nel vero senso della parola, in questo universo tanto affascinante quanto sfacettato. Un glossario che non parte dalla produzione e dalle tecniche realizzative, ma al contrario parte dall’ultimo punto del processo: il tessuto.”
DAMASCO
Il filato più adatto alla tessitura del damasco è la seta, ma vengono utilizzati filati di cotone, misto cotone e seta e fibre artificiali.
Damasco
Con antichissime origini cinesi (forse risalenti persino al V secolo), il damasco prende tuttavia il nome dall’omonima città siriana, una delle più grandi produttrici ed esportatrici di questo tessuto nel XII secolo.
In Italia le prime a produrlo furono Venezia e Genova che, come repubbliche marinare, avevano contatti con Damasco.
Nel XVII secolo si cominciò ad impreziosirlo con fili d'oro e d'argento e con effetti in rilievo, e dall'ampliamento di queste elaborazioni nacque il broccato.
Ci sono diverse versioni del tessuto damasco; la più semplice è ottenuta con un solo ordito e una sola trama ed è caratterizzata da un effetto che alterna superfici lucide e opache dello stesso colore, ottenuto grazie a una lavorazione che intervalla porzioni di tessuto raso sul dritto al loro rovescio. Di per sé, quindi, non esiste un dritto e un rovescio, ma solo versioni diverse dello stesso tessuto.
Utilizzato per diversi scopi nel corso del tempo, oggi è utilizzato molto nell’arredamento, per rivestimenti e pesanti tendaggi.
Benché nell’immaginario comune si riferisce il damasco al famoso disegno carciofo, nella realtà è la tessitura che definisce questo tipo di tessuto e non la fantasia.
Origine
Cina
Tipologia
Armatura a raso
Come riconoscerlo
La prima caratteristica del damasco è la sua lucentezza: per distinguerlo dal raso è necessario però osservare il rovescio, che non risulterà opaco, bensì con una lucidità opposta rispetto al diritto.
DAMASCATO
DAMASCATO
Con origine dal damasco classico, il damascato è realizzato tuttavia in bicromia, spesso impiegando anche filati di qualità diverse, per esempio seta e cotone o cotone e lino. A partire dal XVII secolo si diffonde ampiamente nella penisola italiana, in particolare a Caserta, Catanzaro, Lucca, Palermo, Parma e Vicenza, dove si inizia a impreziosirlo con fili dorati e argentati ed effetti in rilievo che gli conferiscono un ulteriore valore.
Grazie all’interessante effetto bicromatico è spesso considerato più pregiato dei tessuti a tinta unita e per questo molto utilizzato sia nel settore dell’arredamento sia nei capi d’alta moda.
Origine
Italia
Tipologia
Armatura a raso
Come riconoscerlo
Il damascato è un tessuto reversibile nel quale i colori sono invertiti tra dritto e rovescio.
I tessuti damaschi e damascati si conobbero nel 1100 e successivamente nel Seicento si cominciò ad impreziosirli con fili d’oro e d’argento con effetti in rilievo che porteranno alla nascita del broccato.
Ma questo ve lo racconteremo nel prossimo articolo!